Prima la tempesta, poi la pressione dovuta alle precipitazioni nevose: i boschi altoatesini sono usciti indeboliti dall'inverno per tre anni di fila e soprattutto gli abeti rossi hanno offerto un habitat molto comodo per il bostrico. E il parassita ha attaccato in modo massiccio.
Nonostante le misure messe in atto dalla Provincia, non si arresta la proliferazione di questo insetto. A ribadirlo di recente sono stati Günther Unterthiner, direttore del Dipartimento foreste della Provincia e l’assessore provinciale alle Foreste Arnold Schuler, che nel corso di una conferenza stampa hanno fornito il quadro della situazione in Alto Adige Il territorio altoatesino ha una superficie di 740.000 ettari, di cui circa 350.000 sono occupati da boschi. In Alto Adige sono circa 20.000 i proprietari di terreni boschivi. Il fenomeno che da anni coinvolge l’Europa centrale, ora sta investendo anche il territorio altoatesino: una massiccia infestazione da bostrico. "I coleotteri della corteccia attaccano soprattutto gli abeti rossi, spesso già indeboliti", ha spiegato il direttore di Dipartimento. "Il bostrico si nutre degli assimilati della fotosintesi e la sua presenza interrompe il flusso di questi assimilati verso le radici e successivamente verso la chioma, portando alla graduale morte dell'arbusto", ha spiegato Unterthiner.
A seguito della tempesta Vaia ed eventi di maltempo e neve registrati negli ultimi due anni, il bostrico è diventato un habitat ideale per i boschi. Di questo passo, la proliferazione di questo insetto può aumentare fino a dieci volte. Solamente nella stagione in corso, in alcune aree sono state colpite già tre generazioni di alberi. "Abbiamo cercato di rimuovere tutto il legno danneggiato dalle foreste, ma non ci siamo riusciti, visto che la quantità era eccessiva”, ha dichiarato Peter Prader, rappresentante delle circa 100 segherie dell'Alto Adige. Prader ha evidenziato lo sforzo profuso per contrastare il coleottero da corteccia e i danni recati al legname, che per l’intera categoria rappresenta una grave perdita a livello economico.
Erogati 21,4 milioni di euro ai proprietari dei boschi
Le autorità forestali e i proprietari di boschi stanno portando avanti un percorso comune, favorito anche dai contributi che vengono erogati dalla Provincia. "Dopo la tempesta Vaia, abbiamo inizialmente erogato 21,4 milioni di euro ai proprietari, accogliendo complessivamente 2.629 domande di contributo, mentre altri 10 milioni sono stati destinati per il legname danneggiato”, ha sottolineato l’assessore provinciale alle foreste Arnold Schuler. “Recentemente la Giunta ha approvato un’integrazione alle linee guida adottate a febbraio per la concessione di contributi per misure di contrasto ai parassiti e le malattie delle piante forestali”, ha proseguito l’assessore competente.
Un fenomeno che non può essere completamente debellato
Nonostante gli sforzi messi, il fenomeno della presenza di coleotteri che infesta la popolazione boschiva può essere limitato, ma secondo gli esperti quello del bostrico è un problema che non può essere completamente eliminato. "La natura deve aiutarci, scientificamente è stato studiato che il fenomeno a livello di numeri crolla dopo qualche anno, ma non sappiamo ancora il perché. Se avessimo inquadrato il motivo, avremmo già potuto intervenire in maniera più efficace”, ha ribadito Unterthiner
Attualmente esiste uno studio del Boku di Vienna, a cui partecipa anche il professore universitario altoatesino Hannes Schuler. Esso mira a comprendere la biologia e il complesso sistema che favorisce la diffusione dei coleotteri. "Gli insetti possono entrare in diapausa spegnendo il loro metabolismo e vivendo sottoterra per periodi più lunghi, anche per anni interi. In questo modo garantiscono la continuità della loro specie", spiega Unterthiner. In altri Paesi è consentito l’uso di prodotti per il trattamento delle piante in foresta è consentito, ma tale procedura non è autorizzata in Italia. "Dobbiamo essere consapevoli che l'infestazione da bostrico non è un problema della silvicoltura o solamente dei proprietari di boschi, ma riguarda l'intera popolazione", afferma Schuler. La foresta ha funzioni protettive perché, ad esempio, garantisce la sicurezza sui pendii, in modo tale che strade, edifici e altre infrastrutture vengano protetti dai rischi naturali", spiega l'assessore provinciale. Inoltre, la foresta è importante come area ricreativa per molte persone.
Le foreste svolgono inoltre un ruolo importante anche nell'approvvigionamento di acqua potabile: "Nelle aree aperte, l'acqua defluisce superficialmente e non raggiunge le falde acquifere, mentre nelle foreste s’infiltra e diventa acqua limpida e potabile”, aggiunge Unterthiner. La priorità, ora, è garantire la conservazione delle foreste. “Non faremo mancare il nostro sostegno ai proprietari”, ha evidenziato l’assessore Schuler. “L'obiettivo è quello di continuare a promuovere misure mirate in collaborazione con l'autorità forestale e, allo stesso tempo, aumentare la consapevolezza fra la popolazione locale”, ha concluso l’assessore provinciale.