La canapa è una pianta industriale appartenente alla tradizione italiana che presenta notevoli potenzialità in ottica di bioeconomia. Molto rustica e adatta al regime biologico, ha molteplici usi, compresi la produzione di sostanze interessanti nell’ambito della nutraceutica.
Due aziende produttrici di erbe officinali in Valsaviore, una valle laterale della Valcamonica, hanno effettuato dei campi sperimentali in quota (1200 m.s.l.m.) di varietà monoiche e dioiche di canapa per verificare la possibilità di coltivare questa pianta in ambiente montano. La sperimentazione è stata effettuata in collaborazione col Centro di Eccellenza UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano.
Entrambi le varietà di canapa testate (Futura 75 e Finola) si sono rivelate adatte ad essere coltivate in ambiente montano, con una crescita in biomassa paragonabile alla pianura e un contenuto di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC, il composto psicoattivo contenuto nella canapa) ampiamente sotto il limite legale, nonostante la possibilità di un influsso delle condizioni peculiari dell’ambiente montano (maggiore esposizione a raggi ultravioletti e stress dovuti a clima e terreno). Inoltre, analisi approfondite di infiorescenze e semi hanno rivelato un’interessante composizione per quanto riguarda gli altri cannabinoidi non psicoattivi e terpeni per quanto riguarda le infiorescenze e un profilo di acidi grassi ricco in omega 3 e omega 6 per quanto riguarda i semi, con rilevanti variazioni tra le due varietà.
Quindi, è stato dimostrato come questa pianta si possa dimostrare interessante per la produzione di composti nutraceutici ed erboristici in territori marginali montani e che la scelta della varietà da coltivare è da ponderare in base all’utilizzo finale in termini nutrizionali e agronomici.
Indagini sulle aziende produttrici di canapa in Italia sempre effettuate dal Centro di Eccellenza UNIMONT hanno verificato come spesso le aziende che producono canapa siano multifunzionali, gestite da giovani imprenditori (57% dei titolari di età inferiore a 35 anni) e consentano l'uso di territori abbandonati marginali (43% delle aziende agricole).
La coltivazione della canapa, supportata da norme chiare e un sistema di controllo da parte delle organizzazioni di regolamentazione, potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo dei territori montani e marginali grazie al rinnovato fascino di questa coltura che deriva dalle molteplici possibilità di utilizzo della pianta e dalla crescente domanda dei consumatori di prodotti eco-compatibili e sostenibili.
Valeria Leoni¹, Luca Giupponi¹, Radmila Pavlovic¹, Anna Giorgi¹
¹Ge.S.Di.Mont - Polo di Eccellenza UNIMONT- Edolo - www.unimontagna.it