La giunta della Provincia autonoma di Trento ha approvato il documento preliminare della Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile, documento fondamentale per aderire e raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Il documento individua venti obiettivi di sostenibilità provinciali con relative proposte concrete da realizzare entro il 2030. Il lavoro è frutto di un progetto congiunto di molti dipartimenti provinciali. Ciò che è stato stabilito dalla giunta provinciale, cioè il documento della SproSS (Strategia provinciale di Sviluppo Sostenibile) sarà portato all’attenzione della cittadinanza attraverso un percorso partecipativo che si terrà da gennaio a marzo. Saranno coinvolti amministratori locali (sindaci, assessori, consiglieri comunali etc. .), portatori di interesse (associazioni economiche, sociali, culturali, ed enti di vario tipo) e cittadini. Il tutto avverrà con specifici webinar affinché tutto possa avvenire in sicurezza rispettando le norme anti Covid-19.
Sono cinque gli obiettivi prioritari:
- Per un Trentino più ‘intelligente’, attraverso innovazione, ricerca, digitalizzazione, trasformazione economica e sostegno alle piccole e medie imprese, con particolare riferimento agli investimenti sostenibili delle imprese agricole e turistiche. Più intelligente è un Trentino che investe nella gestione sostenibile dei rifiuti, nella rigenerazione e nella ricerca a supporto dell’economia circolare e che mette a disposizione innovazione e digitalizzazione a favore di nuove forme di lavoro flessibili e sostenibili e di una formazione per tutti, di qualità e inclusiva.
- Per un Trentino più verde e privo di emissioni di carbonio attraverso la transizione verso un’energia pulita, equa e rinnovabile e aumentando gli investimenti verdi, per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per la gestione e prevenzione dei rischi ambientali. Un Trentino più verde valorizza la biodiversità e la rete delle sue aree protette, con particolare attenzione alla tutela delle risorse naturali (come l’acqua) e paesaggistiche, consapevole che le politiche di tutela dell’ambiente e di adattamento al cambiamento climatico rendono il territorio più sicuro e resiliente anche di fronte ai rischi idrogeologici
- Per un Trentino più connesso attraverso investimenti nella mobilità e nelle reti di trasporto e digitali strategiche. Un Trentino connesso investe nella mobilità sostenibile, nella connettività regionale e nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, quali strumenti di inclusione e coesione territoriale e quali infrastrutture strategiche per uno sviluppo territoriale rispettoso dell’ambiente, integrato, connesso a livello internazionale e supportato da ricerca e innovazione
- Per un Trentino più sociale, attraverso azioni e strumenti per combattere la povertà e investendo nelle persone, in politiche per le pari opportunità, l’inclusione sociale, la lotta alle diseguaglianze e garantendo un equo accesso alla casa e a servizi sociali di qualità. Il Trentino più sociale è inclusivo, previene ogni forma di violenza, discriminazione e mette al centro il ben-essere e i diritti della persona anche sostenendo stili di vita sostenibili a livello sociale, economico e ambientale, che rendono una società più equa, resiliente e che ha cura dei beni comuni. Il Trentino più sociale promuove forme di gestione sostenibili della produzione, del lavoro e dell’erogazione dei servizi da parte delle aziende pubbliche e private, in un esercizio collettivo di responsabilità verso l’ambiente e le persone.
- Per un Trentino più vicino ai cittadini e alle cittadine attraverso lo sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e montane ponendo attenzione alle due dimensioni di territorio: quella fisica, con un’attenta gestione degli assetti urbanistici e anche attraverso il mantenimento del paesaggio culturale; e quella di comunità, perseguendo uno dei principali indirizzi emersi dagli Stati generali della Montagna, e cioè garantire la vita delle comunità periferiche come fondamentale presidio territoriale a largo spettro. Gli effetti della crisi pandemica pongono lo sviluppo integrato sostenibile di fronte a due particolari sfide: la crisi sanitaria rende necessario e urgente investire in un servizio sanitario per tutti, di qualità e diffuso sul territorio; la crisi economica rende fragile il territorio di fronte alla diffusione della criminalità organizzata,dell’illegalità e della corruzione ed è pertanto necessario mettere in atto azioni di prevenzione e contrasto a questi fenomeni. Lo sviluppo territoriale integrato deve infine investire nella Cooperazione transfrontaliera e valorizzare la stessa Autonomia quali risorse e strumenti di innovazione e integrazione.