Piano comune
Principi e obiettivi prioritari
Le Alpi, nel cuore d'Europa, costituiscono uno dei paesaggi omogenei più grandi del continente. Da millenni sono abitate e sfruttate economicamente e caratterizzate in molte parti da un insieme composito di ambienti culturali e naturali di straordinaria bellezza e varietà.
Nello stesso tempo costituiscono un'area particolarmente sensibile ed ecologicamente vulnerabile, caratterizzata dalla ristrettezza degli spazi abitativi a disposizione delle valli.
Le Alpi, caratterizzate da condizioni ecologiche particolarmente fragili e grandi dislivelli, sono soggette a eventi naturali quali erosione, valanghe, slavine e alluvioni. Tale fragilità naturale richiede forte attenzione nei diversi utilizzi del territorio per salvaguardare le Alpi in termini di sicurezza, di sviluppo economico e di ricreazione turistica.
Le Alpi sono in primo luogo uno spazio vitale ed economico per la popolazione locale e presentano notevoli differenziazioni interne: zone altamente sviluppate si alternano ad aree economicamente deboli; accanto ad agglomerati nelle valli principali con altissime densità insediative, troviamo altri territori seriamente minacciati dall'esodo.
Come i paesaggi ed il livello di sviluppo economico, anche la caratteristiche etniche e culturali delle popolazioni sono molto diversificate. Lo sviluppo storico delle varie zone dell'arco alpino presenta differenze significative nonostante alcuni prolungati periodi uniformi, ma la vita in montagna ha generato caratteristiche e comportamenti simili nei suoi abitanti (ad es. il senso della comunità e la volontà di autonomia a livello dei cittadini).
Le ricchezze naturali e paesaggistiche conferiscono alle Alpi un'importanza ecologica europea. L'area alpina costituisce inoltre un'area di ricreazione di notevole importanza. Le Alpi, a causa della posizione intermedia in cui sono collocate, tra alcuni grandi agglomerati urbani e spazi economici, costituiscono un'area di passaggio tra il nord ed il sud.
Da sempre nella zona alpina hanno coabitato gruppi etnici con diverse lingue madri e tradizioni, che hanno anche assunto molti valori dei popoli confinanti e migranti. Dato che le frontiere politiche non coincidevano quasi mai con quelle linguistiche, le cooperazioni transfrontaliere, almeno nei periodi di pace, hanno influenzato in maniera determinante la vita delle popolazioni alpine ed hanno favorito la fusione delle tradizioni regionali, creando un'eredità culturale comune. Tale eredità culturale costituisce una base di vita delle popolazioni alpine. L'area alpina funge pertanto ancora oggi da ponte culturale in Europa.
Considerando questi fatti insieme alle crescenti richieste e pressioni rivolte all'area alpina sia dall'interno che dall'esterno, anche nell'ambito del processo di integrazione europea, l'ARGE ALP adotta i principi e obiettivi prioritari per la tutela e lo sviluppo duraturo elencati di seguito.
1. Per garantire lo sviluppo sostenibile, devono soprattutto essere rispettati gli interessi vitali delle popolazioni locali e le condizioni ecologiche dell'area alpina . L'area alpina è chiamata a svolgere anche in futuro varie funzioni, sempre tenendo conto delle interrelazioni e delle necessità di equilibrio.
Motivazione: L'area alpina ha funzioni importanti, in primo luogo quella di essere spazio vitale, culturale, economico e ricreativo per la popolazione locale. L´ARGE ALP è chiamata a rappresentare i suoi interessi. L´area alpina svolge inoltre importanti funzioni di ricreazione e di collegamento che interessano anche altre aree.
2. L´arco alpino è portatore di importanti funzioni, in prima linea come spazio vitale, culturale, economico e come zano di villegiadura limitrofa al contra urbano di riposo per la popolazione residente. L´ARGE ALP deve rappresentare i loro interessi. Inoltre l´arco alpino ha una importante funzione ecologica e come zano di villegiadura limitrofa al contra urbano, di riposo e di collegamento di diversa portata e l´importanza spesso va oltre l´ambito ristretto.
3. La salvaguardia del patrimonio e delle risorse naturali delle Alpi, che sono base di vita per le popolazioni e un'importante risorsa per il turismo, è di grande importanza. Motivazione: L'area alpina è caratterizzata da una grande varietà di paesaggi naturali e di ambienti culturali, spesso di particolare ed unica bellezza. Il patrimonio naturale costituisce la base di vita per la popolazione residente ed è di grande importanza per il turismo.
4. L´eredità e la varietà culturale comune devono essere salvaguardate e tramandate quali base di vita ed elemento di congiunzione delle diverse nazioni.
Motivazione: Le regioni dell´ARGE ALP sono popolate da cittadini di madrelingua e cultura tedesca, italiana, retoromancia e ladina e caratterizzate da una varietà etnica e culturale che costituisce un patrimonio irrinunciabile e una chance per il futuro, ciò in modo particolare in un´Europa che cresce unita. La cultura mantiene e plasma la natura e l'ambiente, favorisce l'identità umana, fornisce il senso della vita per le generazioni attuali e l'orientamento per le
generazioni future, rinforza il senso di responsabilità personale, stimola alla solidarietà e favorisce la creatività, la tolleranza e la comprensione internazionali.
5. Attraverso lo sviluppo dei rapporti transfrontalieri va ampliata la possibilità di imparare a conoscere e capire la lingua, il pensiero e la cultura dei popoli vicini.
Motivazione: I cittadini dell'ARGE ALP, appartenenti a diverse aree culturali e statali, devono avere la possibilità di avvicinarsi ulteriormente.
6. L'autonomia dell'area alpina e delle sue parti deve essere tutelata e possibilmente rafforzata in conformità con le disposizioni giuridiche e le reali opportunità di sviluppo, mantenendo le responsabilità secondo il principio di sussidiarietà al livello più vicino ai cittadini.
Motivazione: Nell'ambito del suo percorso storico e sociale l'area alpina ha abbracciato in larga misura il principio federalistico; lo sviluppo è stato realizzato in gran parte da comunità autonome ben definite.
7. Il potere economico dell´area alpina e delle sue componenti deve essere rafforzato per garantire alle popolazioni solide basi di vita. In tale contesto bisogna rispettare il principio della sostenibilità e del coinvolgimento del maggior numero possibile di cittadini.
Motivazione: Uno sviluppo economico sostenibile costituisce la base per ogni sviluppo sociale sano. Il principio della sostenibilità deve avere la precedenza rispetto a considerazioni di breve termine.
8. L'utilizzo e lo sviluppo sostenibili dell'area alpina dovranno avvenire nell'ambito di una crescita globale ordinata. Nell'ambito di tale pianificazione i seguenti principi devono stare alla base di ogni azione: uso parsimonioso delle risorse naturali, esigenze ecologiche, interrelazioni tra tutti gli elementi importanti per il territorio e salvaguardia del potenziale di sviluppo per il futuro.
Motivazione: L'area alpina, soprattutto nelle vallate più strette, è caratterizzata da un intenso sfruttamento e da crescenti aspettative. Ciò richiede l'applicazione degli strumenti dell'assetto territoriale, che implica uno stretto coordinamento con altri settori.
9. Gli squilibri esistenti dovrebbero essere diminuiti per permettere alla popolazione di raggiungere un'equivalente qualità di vita in campo economico, sociale e ambientale.
Motivazione: La forza economica dell'area alpina non è distribuita ovunque in modo omogeneo; ciò acuisce la tendenza all'esodo da alcune zone periferiche e la concentrazione in quelle urbane. Devono essere prese delle misure atte a limitare tale tendenza.
10. I carichi dell'area alpina, particolarmente fragile, non devono erodere le condizioni naturali di base per la popolazione locale. Le diverse modalità di utilizzo non devono incrementare i pericoli naturali.
Motivazione: L'area alpina è esposta in certe zone a carichi crescenti, che minacciano in modo duraturo le basi naturali e la qualità della vita della popolazione.
11. Informazioni mirate devono contribuire a sensibilizzare le popolazioni all'interno ed all'esterno dell'ARGE ALP sulle specificità dell'area alpina. I destinatari di tali informazioni sono sia gli organi sovraregionali e europei che l'opinione pubblica.
Motivazione: L'area alpina è caratterizzata da particolari condizioni naturali e da fragilità ecologica, dalle sue funzioni particolari nonché da uno sfruttamento intensivo. L´interdipendenza di tutti i fattori rilevanti per il territoiro è particolarmente accentuata. Senza informazioni dettagliate è dififcile riconoscere le complesse interrelazioni.
12. L'"ARGE ALP dei cittadini" deve diventare realtà.
Tutti i cittadini disponibili - e soprattutto i giovani - devono essere coinvolti perchè si assumano compiti ben determinati.
Motivazione: Lo sviluppo dell'area alpina dipende in larga misura dal contributo dei suoi cittadini. A tal fine sono necessarie informazioni approfondite per le popolazioni e soprattutto per i giovani, nonché forme di partecipazione dei cittadini.
13. Nell'assicurare lo sviluppo e la tutela del territorio alpino, si dovrà tener conto sia dei rapporti tra zona e zona dell'area alpina, sia di quelli esistenti con zone extraalpine. Gli interessi della popolazione locale, per la quale occorre che l'area alpina resti vivibile, devono avere la priorità rispetto agli interessi extra
Motivazione: Vanno curati ed intensificati i rapporti tra le regioni dell´ARGE ALP ed i rapporti transfrontalieri tra singole componenti delle regioni stesse. L'area alpina è sempre uno spazio vitale ed economico per la popolazione locale, ma continua ad essere anche una parte d'Europa che ha stretti rapporti con le aree extraalpine. Le Alpi non devono essere considerate come area a completa disposizione degli interesse extra-alpini, ma nemmeno devono trasformarsi in una riserva protetta da influenze esterne.
Obiettivi e provvedimenti relativi a problemi particolarmente urgenti che richiedono azioni immediate
1. Prefazione
I dodici principi e obiettivi prioritari sopra citati sono molto vasti e complessi. Esprimendo le interrelazioni esistenti tra condizioni naturali, attività umana e territorio, a volte tali principi si sovrappongono e richiedono un'armonizzazione reciproca. Per realizzare queste priorità sono necessarie la collaborazione mirata e coordinata tra le aree di intervento ed i settori tecnici interessati.
Il campo d'azione che riguarda l'uso parsimonioso delle risorse e la salvaguardia del patrimonio naturale, elementi che costituiscono la base per uno sviluppo duraturo, comprende importanti aree di intervento e settori tecnici (ad es. l'assetto del territorio, la tutela della natura e del paesaggio, la
protezione tecnica dell'ambiente, l'economia idrica ed energetica, l'agricoltura e le foreste, l'industria e l´artigianato, il turismo, i trasporti). Lo stesso vale per il campo d'azione che riguarda la salvaguardia e lo sviluppo della qualità della vita, per una risposta equilibrata ai bisogni materiali ed immateriali della
popolazione. Anche in funzione di questo obiettivo vanno prese in considerazioone importanti aree di intervento e settori tecnici quali l'industria e l'artigianato, il turismo, l'assetto del territorio, la tutela della natura e del paesaggio, l'agricoltura e le foreste, la protezione tecnica dell'ambiente e i trasporti. A
queste aree vanno aggiunti settori importanti come la formazione e l'educazione, la cultura, la scienza e lo sport, la famiglia, la sanità e gli affari sociali.
Tale necessità di coordinamento e di armonizzazione vale anche per altri importanti campi di attività dell'ARGE ALP, quali l'attenuazione degli squilibri regionali nella salvaguardia delle specificità e delle autonomie regionali, l'assunzione di compiti e impegni di portata europea tutelando al tempo stesso gli
interessi alpini, l'intensificazione delle forme di collaborazione interregionale e transfrontaliera per l'utilità di tutti ed il bene comune, l'incremento delle attività di informazione all'interno dell'ARGE ALP ed anche oltre i confini di quest'area.
Per l'attuazione di misure appropriate nei singoli campi d'azione, questi devono essere ulteriormente dettagliati e suddivisi per tematiche. Il Piano Comune tratta soprattutto di obiettivi e misure per la soluzione di problemi urgenti e specifici delle Alpi. Tale elenco rinuncia pertanto ad essere completo. Gli obiettivi e principi relativi a problemi particolarmente urgenti che richiedono azioni immediate dovrebbero essere riesaminati ed eventualmente adeguati periodicamente.
2. Obiettivi e misure riguardanti il settore della tutela delle condizioni naturali di base
Le specificità ecologiche dell'area alpina, insieme alla sua vulnerabilità, al rischio di catastrofi naturali (valanghe, frane, smottamenti, alluvioni) e all'intenso sfruttamento di talune zone e alle crescenti pretese ad essa rivolte richiedono, oltre alla tutela della natura e del paesaggio e alla salvaguardia
tecnica e preventiva dell'ambiente, anche i provvedimenti urgenti indicati di seguito.
Le specifiche necessità ecologiche devono essere tenute in considerazione per interventi che potrebbero compromettere l'ambiente; le conseguenze prevedibili di tali interventi vanno evidenziate in tutte le analisi effettuate. Il luogo, il tipo e la dimensione degli spazi utilizzati devono essere regolamentati in maniera tale da salvaguardare la stabilità ecologica del territorio.
Per la salvaguardia della qualità dell'aria nelle Alpi il carico inquinante dovrebbe essere controllato continuamente, vanno tempestivamente introdotte limitazioni nelle emissioni necessarie; dev'essere inoltre valutata l'opportunità di inasprire i valori indicativi per il territorio alpino in quanto area particolarmente fragile. Non soltanto le emissioni prodotte in loco, ma anche quelle causate dai trasporti ed i carichi di sostanze nocive generati a distanze maggiori devono essere diminuite.
L'uso dell'acqua dovrebbe essere particolarmente parsimonioso ad es. creando stimoli nel sistema tariffario; là dove è possibile, le reti di acqua industriale e potabile devono essere separate. La qualità dell'acqua deve essere salvaguardata e, là dove è necessario, anche migliorata. Provvedimenti per la tutela delle acque devono essere varati intensificando la collaborazione transfrontaliera in tale settore. L´inquinamento delle acque deve essere combattutto alla fonte adottando principi di prevenzione, cooperazione ed il criterio "chi inquina paga". Le riserve d'acqua vanno salvaguardate con cura.
Per tutelare i suoli e la loro funzione, il carico di sostanze inquinanti e acide nonché le immissioni nocive devono essere minimizzate. Lo sfruttamento dei suoli deve tener conto della situazione ambientale. In caso di sfruttamento agricolo e silvicolturale e di interventi costruttivi dovrà essere rispettata la tutela da erosione e da nuovi addensamenti nocivi. Il consumo del territorio e l´impermeabilizzazione del suolo devono essere limitati; misure per la eimpermeabilizzazione devono essere adottate.
La stabilità ecologica nell´area alpina è presupposto e al tempo stesso conseguenza di un´agricoltura di montagna ecocompatibile. Essa viene inoltre garantita da boschi intatti. Il bosco di montagna richiede pertanto una particolare tutela sia in quanto area preziosa di ricreazione per l´uomo sia perché fonte di materie prime rinnovabili.
Oltre alla salvaguardia dei biotopi vanno create vaste zone transfrontaliere degne d'essere tutelate; occorre separare le aree di sfruttamento turistico estensivo dalle zone intensamente sfruttate conservando "riserve di spazio" per le future generazioni; anche i paesaggi tipici devono essere tutelati. Il carattere specifico dei paesaggi alpini va salvaguardato sensibilizzando l'opinione pubblica e anche mediante incentivi finanziari (ad es. con lo strumento del "contratto di tutela della natura") per interventi di protezione che rendano più accettabili tali misure. I problemi ambientali causati dai rifiuti e dal loro smaltimento devono essere ridotti al minimo.
3. Obiettivi e provvedimenti nel settore dell’asseto territoriale e della pianificazione urbanistica
Il principio dell´uso parsimonioso e responsabile del territorio in generale nonché la ristrettezza dello spazio a disposizione nell´area alpina e le condizioni ecologiche particolari richiedono obiettivi e provvedimenti specifici.
La pianificazione urbanistica e l'assetto del territorio in quest'area vanno sempre considerati in rapporto alla specifica situazione ecologica delle Alpi. L'uso del suolo per soddisfare il fabbisogno abitativo soprattutto nelle aree urbanizzate delle valli principali e dei centri turistici, dev'essere estremamente parsimonioso; la preferenza dovrebbe essere data a forme di costruzione che occupano meno superficie e corrispondono alle condizioni naturali, per limitare la tendenza alla compromissione del paesaggio a causa di insediamenti frazionati.
Tenendo conto delle condizioni naturali di base, l'assetto del territorio deve contribuire ad uno sviluppo globale ordinato in senso economico, socioculturale ed ecologico. Ciò richiede ugualmente un'intensificazione delle iniziative politiche regionali, nonché un incremento delle attività relative all'assetto territoriale a livello transfrontaliero.
La polarizzazione tra "aree attive", in cui più si concentra lo sviluppo, ed "aree passive", esposte ai fenomini di esodo, deve essere limitata. Le regioni strutturalmente deboli nelle Alpi vanno pertanto particolarmente sostenute per ripristinare condizioni di vita equivalenti.
La pianificazione territoriale nell'area alpina dovrebbe gettare le basi per la tutela delle superfici non edificate di particolare importanza ecologica, per la tutela di paesaggi e insediamenti e per creare una riserva da destinare a fini specifici nonché per incentivare collegamenti naturali per lo scambio delle speci, per la loro salvaguardia ed il loro miglioramento.
Tutti i provvedimenti rilevanti per il territorio devono essere analizzati sotto il profilo della loro compatibilità con le esigenze specifiche dell'area alpina. La pianificazione territoriale nelle Alpi dovrà tenere in particolare considerazione i settori minacciati da pericoli naturali.
A causa della ristrettezza dell'area destinata ad insediamenti nelle Alpi la costruzione di seconde abitazioni per uso proprio dovrebbe essere ulteriormente limitata.
La sistemazione e la valorizzazione dei villaggi alpini e dei centri storici che più esprimono l'identità della popolazione di montagna dovrà avvenire in modo prudente, perché tali insediamenti contribuiscono in maniera decisiva all'identità della popolazione alpina.
Per favorire una riduzione del volume dei trasporti, la pianificazione territoriale dovrebbe permettere la vicinanza dei luoghi di vita (abitazione, lavoro, approvvigionamento, istruzione e tempo libero).
4. Obiettivi e provvedimenti per il settore Economia e politica regionale
In linea di principio gli obiettivi per lo sviluppo economico sono simili a quelli definiti per l'area extraalpina, e ciò soprattutto nei centri economicamente forti delle valli principali. La loro importanza cambia però in parte per il territorio alpino. In ogni modo gli stretti legami tra economia alpina ed extraalpina devono essere considerati e rafforzati. Inoltre, occorre che la competitività delle aree economiche alpine nei confronti di quelle extraalpine venga salvaguardata e potenziata. Per queste ragioni le condizioni particolari nelle Alpi (condizioni naturali e condizioni risultanti da specificità e aggravi particolari), innanzitutto la scarsa potenza economica di certe zone periferiche, richiedono la formulazione dei seguenti obiettivi e provvedimenti prioritari:
Per lo sviluppo sostenibile dello spazio vitale, dell´economia e della natura delle Alpi, l´Unione Europea deve definire un aposito obiettivo da promuovere.
Nell'ambito dello sviluppo economico, l'idoneità localizzativa e la tollerabilità ecologica delle imprese dovrebbero essere rispettate, i metodi produttivi ecocompatibili dovrebbero essere promossi.
Le questioni riguardanti il mercato del lavoro devono essere oggetto di maggior intesa e collaborazione. L´obiettivo è la massima apertura possibile del mercato del lavoro pur nel rispetto delle competenze delle regioni e in base ai principi di reciprocità e di equità.
Provvedimenti economico-politici devono prendere in considerazione le conseguenze sociali e sociopolitiche soprattutto per le famiglie, le donne ed i giovani.
Nelle zone turistiche la base economica dovrebbe essere allargata creando imprese e posti di lavoro industriali e commerciali compatibili con l'ambiente per equilibrare le "monoculture turistiche".
La competitività delle piccole e medie imprese dovrebbe essere rafforzata mediante forme di cooperazione e istituzioni per il transfert conoscitivo e tecnologico, nonché attraverso un migliore accesso al capitale di rischio.
Nelle zone periferiche ed economicamente più deboli l'esodo deve essere limitato soprattutto con incentivi all'avvio di nuove iniziative (ad es. con la creazione di centri di innovazione regionali o di imprese modello).
Nell´area alpina vanno create le necessarie strutture di telecomunicazione, analogamente agli sviluppi nei grandi agglomerati, per collegare meglio l'economia dell'area alpina con quella internazionale, offrire posti di lavoro nel luogo di residenza e migliorare le possibilità di aggiornamento professionale.
Di particolare importanza è la salvaguardia e l'integrazione di una rete equilibrata di strutture atte a garantire l'approvvigionamento della popolazione con beni e servizi di prima necessità.
Lo sviluppo regionale autonomo nelle zone periferiche dovrebbe essere incentivato con la creazione di managements regionali sul luogo. In questo contesto la vendita di prodotti agricoli e artigianali tipici della regione è di particolare importanza.
La diversificazione dell'economia, la creazione di nuove combinazioni di reddito con l'agricoltura e la creazione di posti di lavoro part time in zone periferiche, dovrebbero facilitare e migliorare la collaborazione tra l'agricoltura, la silvicoltura e gli altri settori economici.
Dovrebbe essere garantita la possibilità di formazione e di aggiornamento professionale anche in zone periferiche e a distanze accettabili dalla residenza. Nell'ambito della formazione professionale dovrebbero essere promosse offerte decentrate e possibili combinazioni intersettoriali in campo artigianale, turistico, agricolo e silvicolturale.
5. Obiettivi e provvedimenti nel settore Agricoltura e foreste
La salvaguardia dell'agricoltura e la vivibilità delle zone periferiche, è di enorme importanza. Lo stesso vale per la silvicoltura che, con la tutela di un patrimonio boschivo sufficientemente sano e funzionale, contribuisce notevolmente alla difesa degli insediamenti da pericoli naturali. Gli svantaggi dell'attività agricola nelle zone montane richiede l'adozione di una politica agraria differenziata, che tenga anche conto delle altre prestazioni dell'agricoltura di montagna, come la cura del paesaggio. Perché tali prestazioni multifunzionali delle popolazioni agricole residenti possano essere salvaguardate anche in futuro, dovrà essere garantita l'esistenza delle aziende agricole di montagna. Per l'agricoltura e le foreste sono pertanto necessari una serie di obiettivi e provvedimenti specifici:
L'agricoltura e silvicoltura sane ed efficienti, che producono nel rispetto della situazione locale ed in modo sostenibile ed ecocompatibile devono essere salvaguardate e sostenute su tutto il territorio per conservare il paesaggio antropico anche nel futuro. Una politica mirata per gli agricoltori di montagna deve garantirne l'esistenza nel mercato comune europeo e sostenere le ristrutturazioni necessarie per la produzione e la commercializzazione dei prodotti.
Devono essere equamente ricompensate le prestazioni svolte dal settore agricolo per la comunità, come la cura del paesaggio e l'agricoltura estensiva in posizioni estreme. Lo stesso vale per la silvicoltura, che garantisce le funzioni di protezione, benessere, ricreazione e tutela della natura prodotte dal bosco.
La coltivazione ecologica dovrebbe essere potenziata e promossa.
Istituzioni di tipo cooperativo per la lavorazione e la distribuzione dei prodotti regionali e le imprese necessarie a tale scopo, dovrebbero essere create e promosse.
La collaborazione tra piccole e medie imprese dovrebbe essere incentivata, anche creando istituzioni a servizio delle imprese e, dove è opportuno, cooperative per l'utilizzo di macchinari agricoli.
Per creare nuove fonti di reddito dovrebbe essere intensificata la collaborazione con il settore turistico. Le combinazioni di varie fonti di reddito dovrebbero essere ampliate e facilitate con nuovi modelli di lavoro part-time.
I terreni agricoli fertili e sufficientemente redditizi dovrebbero essere protetti, sempre tenendo conto dello sviluppo degli insediamenti.
L'alpeggio deve essere incentivato soprattutto là dove è necessario per motivi ecologici. La cura del paesaggio deve essere equamente compensata e devono essere organizzate delle strutture per la distrbuzione dei prodotti dell´alpeggio.
Le competenze regionali e nazionali per promuovere l´agricoltura alpina e per compensare gli svantaggi naturali permanenti, devono essere ampliate nell´ambito della Politica agricola comune nell´Unione Europea. In particolare, il rigido sistema delle quote latte dell'Unione Europea dovrebbe essere attenuato per l'area alpina.
Gli insediamenti periferici dovrebbero essere conservati nella loro funzionalità, garantendo l'infrastrutturazione, l´istruzione ed i servizi necessari, migliorando la situazione abitativa dei contadini di montagna e salvaguardando e creando posti di lavoro non agricoli in settori appropriati e ad una distanza accettabile dalla residenza.
Vista l'enorme importanza del bosco per gli insediamenti di montagna, la salvaguardia duratura delle funzioni del bosco in quest'area ecologicamente fragile deve essere garantita.
Risanamenti dei boschi tutelari e rimboschimenti ad alta quota dovrebbero essere intensificati e promossi, la regolazione dei torrenti e opere di protezione antivalanghe dovrebbero essere effettuate in modo mirato, realizzando possibilmente la regolazione ingegneristica-biologica.
La silvicoltura e la caccia devono rispettare i requisiti particolari dell´ecosistema boschivo, le specie animali minacciate vanno tutelate e la selvaggina deve essere contenuta entro i limiti accettabili per il bosco. Occorre perseguire la separazione tra bosco e pascolo.
Per ridurre i danni causati ai boschi da sostanze nocive, devono essere adottati dei provvedimenti non solo all'interno dell'area alpina ma nell'intero territorio dell'ARGE ALP.
Anche gli organi europei dovrebbero essere invitati a ridurre le emissioni del traffico a lunga distanza.
In vista delle nuove sfide la possibilità di formazione e di aggiornamento professionale nell'agricoltura e nella silvicoltura dovrebbero essere sviluppate ulteriormente.
6. Obiettivi e provvedimenti nel settore Turismo, tempo libero et ricreazione
Il settore turistico costituisce in molte zone periferiche dell'area alpina quasi l'unica alternativa economica per la popolazione locale e ha contribuito in modo sostanziale ad arginarne l'esodo.
Concentrazioni e squilibri territoriali o temporali sono caratteristici del turismo alpino; in certe zone il fenomeno dell'escursionismo è molto forte. Da ciò possono essere dedotti alcuni obiettivi e provvedimenti specifici per le Alpi:
Il turismo spesso è la principale fonte di reddito nelle zone periferiche e deve quindi essere salvaguardato e sviluppato moderatamente, sempre tenendo conto delle esigenze ecologiche della zona. In zone altamente sviluppate dovrebbero essere evitati i carichi eccessivi ed i danni dovrebbero essere riparati, mentre nelle zone più deboli e meno sviluppate, ma dotate di attrattività, dovrebbero essere incentivate forme turistiche compatibili con l'ambiente.
Nell'ambito di uno sviluppo turistico prudente nelle zone altamente sviluppate, la priorità va data a miglioramenti qualitativi rispetto a potenziali quantitativi.
Lo sviluppo turistico dovrebbe rivolgersi nell'ambito di Piani per il Turismo che siano in armonia con il progresso organico del territorio e stabiliscano limiti quantitativi. Occorre infatti considerare che ogni potenziamento dell'offerta turistica ha conseguenze sugli insediamenti e soprattutto sul volume del traffico. Tutti gli interessati dovrebbero essere opportunamente coinvolti nell'elaborazione di tali modelli.
A livello dell'ARGE ALP dovrebbero essere realizzate forme interregionali di collaborazione e di promozione turistica.
La collaborazione fra turismo, agricoltura e foreste dovrebbe essere ampliata e promossa a beneficio di ambedue i settori, ad esempio attraverso migliore coordinamento di domanda e offerta per i prodotti agricoli e forestali del luogo e una maggiore offerta di agriturismo.
L'utilizzo a scopo turistico di vecchi edifici potrebbe essere opportuno quando si tratta di immobili degni d'essere conservati. In tale contesto sarà necessario mantenere integro il carattere dell'insediamento.
Vanno incentivate nuove forme di turismo culturale e termale mediante la creazione delle necessarie strutture.
In zone di eccessivo sfruttamento, l'escursionismo dovrebbe essere incanalato in modo tale da evitare congestioni della rete di trasporto e sovrapposizioni con il turismo residente.
Il traffico turistico individuale nelle zone turistiche dovrebbe essere diminuito e incanalato creando sistemi di trasporto pubblico in funzione delle esigenze, adottando "taxi per escursionisti" che portano i visitatori al luogo di partenza o di arrivo di escursioni e parcheggi a pagamento, nonché migliorando l'offerta di skibus. Informazioni mirate e particolari incentivi dovrebbero sostenere il comportamento ecologico degli ospiti.
Dovrebbero essere limitate nuove forme turistiche che compromettano l'ambiente.
Dovrebbero essere valutati gli effetti territoriali ed ambientali eventualmente provocati da nuovi fenomeni sportivi di massa.
Forme di vacanze ecologiche dovrebbero essere promosse anche con l'utilizzo di mezzi di trasporto pubblici. Nell'ambito di informazioni mirate per gli ospiti dovrebbero essere presentati comportamenti ecocompatibili; inoltre dovrebbe essere creata la possibilità di arrivi e partenze scaglionati.
7. Obiettivi e provvedimenti nel settore dei trasporti
Sin dall'antichità le Alpi costituiscono una zona di transito soprattutto tra il nord ed il sud. In certe zone il traffico, e in primo luogo il traffico di transito transalpino, nel corso degli ultimi anni 10-20 anni ha raggiunto livelli imprevisti e per certe aree inaccettabili. A tale tipo di traffico si aggiungono quello
locale e regionale nonché il traffico in partenza e in arrivo nelle Alpi. Le Alpi costituiscono una zona ecologica particolarmente fragile, dove la qualità dell'ambiente deve essere garantita per i suoi abitanti. Un'illimitata crescita dei trasporti dovrà pertanto essere arginata con appositi provvedimenti
politici, anche per soddisfare concretamente la richiesta della Convenzione delle Alpi per la tutela di quest'area. Il traffico è pertanto un argomento politico scottante nelle Alpi e richiede una serie di obiettivi e provvedimenti:
La politica dei trasporti ha il compito di coprire il fabbisogno di mobilità delle popolazioni locali, tenuto conto che le Alpi costituiscono un'area di passaggio nel cuore d'Europa. A lungo termine, essa deve garantire il benessere delle popolazioni e la tutela dell'ambiente fragile dell'area alpina. In tal modo la libera scelta del mezzo di trasporto non potrà più essere garantita in modo illimitato se i carichi negativi derivanti dai trasporti stessi raggiungono il limite dell'accettabile per l'uomo e per l'ambiente. Non devono essere praticate delle discriminazioni.
Per arrivare ad una politica dei trasporti ecocompatibile quindi economicamente più valida non solo per l'area alpina, a livello europeo dovrà essere adottato il principio "chi inquina paga" per arrivare gradualmente alla definizione di costi reali. Se in una prima fase dovrà essere coperto possibilmente il puro costo di esercizio, in una seconda fase - che si auspica in tempi brevissimi - dovranno essere messi in conto anche i costi e i benefici esterni. Il sistema del "magazzino su strada" e certi contributi comunitari che generano un aumento dei trasporti dovrebbero essere messi in discussione. Tenere in considerazione i costi esterni appare in particolare determinante per orientare i trasporti verso i vettori più ecologici. E' necessario mirare ad una distribuzione del traffico tra i diversi vettori che permetta, oltre all'organizzazione efficiente dei trasporti, di far fronte alla domanda con il massimo contenimento di consumo energetico, il minimo inquinamento ambientale e risparmiando il più possibile gli spazi. Provvedimenti organizzativi ed eventualmente dirigistici per motivi ecologici (soprattutto il conformità con il mercato) dovrebbero contribuire ad una riduzione del transito di camion vuoti.
I principali flussi di traffico dovrebbero essere concentrati su pochi assi ad alta capacità di assorbimento e nell'interesse degli abitanti dovrebbero essere concepiti tutti gli accorgimenti necessari per ridurre al minimo il danno alla qualità della vita.
L'efficiente rete stradale esistente dovrebbe essere sfruttata in modo ottimale. L'ARGE ALP respinge la costruzione di nuove strade transalpine ad alta capacità e di autostrade per l'attraversamento dell'arco alpino, quali l'"Alemagna". Nuove ed efficienti infrastrutture viabilistiche dovrebbero essere costruite soltanto se assolutamente indispensabili e dopo analisi approfondite degli effetti ecologici e territoriali, a condizione di risultare compatibili con i criteri di tutela dell'ambiente e della popolazione locale.
Il trasporto merci a lunga distanza dovrà essere decisamente trasferito su vettori più ecologici, quali la ferrovia. Ciò richiede, oltre al trasporto ferroviario tradizionale, un incremento del trasporto intermodale in tutte le sue varianti. L'autostrada viaggiante può costituire solo una soluzione transitoria, l'utilizzo di casse mobili e di contenitori dovrebbe essere maggiormente promosso e sostenuto. Occorre inoltre creare infrastrutture periferiche, soprattutto per il carico
e lo scarico, possibilmente vicino ai punti di generazione del trasporto merci. Dovrebbe inoltre essere incentivato l'utilizzo della ferrovia sia a livello nazionale che europeo.
A medio e lungo termine, il potenziamento graduale della nuova linea ferroviaria del Brennero tra Monaco e Verona, con i tratti di accesso e la galleria di base, è necessario per assorbire il crescente volume dei trasporti e trasferire il traffico dalla strada al vettore più ecologico: la ferrovia. Dovranno essere prese tempestivamente le necessarie decisioni sul finanziamento, la progettazione esecutiva, la preparazione dei lavori di costruzione e la realizzazione dell'opera, nonchè la gestione della nuova linea ferroviaria del Brennero. Le condizioni quadro per la ferrovia devono essere migliorate decisamente e ciò deve essere sostenuto e rivendicato sia in ambito nazionale che europeo.
L'accresciuto fabbisogno di mobilità delle popolazioni alpine, insieme all'auspicata limitazione del trasporto individuale, dovranno essere conciliati grazie ad una migliore offerta di trasporto pubblico locale, con un potenziamento di linee ferroviarie interne e di autolinee (anche transfrontaliere), l´istituzione di servizi taxi, l'armonizzazione dell'offerta di ferrovia e bus, l'istituzione di orari cadenzati e l'integrazione tariffaria regionale. Anche nelle zone turistiche il trasporto pubblico dovrebbe essere promosso.
In caso di situazioni ambientali critiche, dovrebbe essere possibile introdurre adeguate limitazioni temporali e locali del traffico, per ridurre il carico inquinante; per evitare ulteriori ingorghi, queste misure dovrebbero essere prese in collaborazione con le regioni vicine.
Il traffico aereo di linea e charter sugli aeroporti dell'arco alpino dovrebbe essere permesso soltanto con aeroplani insonorizzati; l'aviazione sportiva dovrebbe rispettare criteri ecologici.
Nell'ambito della realizzazione dei progetti ferroviari transalpini in Svizzera - NEAT- (soprattutto dell´asse del Gottardo) occorre garantire che le regioni dell'ARGE ALP vengano collegate in modo efficiente a questo nuovo asse ferroviario transalpino. Le tratte di accesso in Baden-Württemberg, Baviera, Vorarlberg e nella Svizzera orientale devono essere potenziate tempestivamente.
8. Obiettivi e provvedimenti nel settore Energia
L'area alpina è caratterizzata dalle possibilità di sfruttare la forza idrica e dispone in parte di un ricco patrimonio boschivo utilizzabile per la produzione di bioenergia. La fornitura di corrente elettrica di punta, prodotta dalle centrali idriche, può essere un'importante funzione dell'area alpina nell'ambito del sistema energetico europeo. Le esigenze ecologiche, naturali e paesaggistiche dell'area alpina
limitano tuttavia le possibilità di sfruttamento energetico nelle Alpi. Oltre ad obiettivi generalmente validi per il settore energetico, in particolar modo il risparmio energetico, esistono quindi alcuni obiettivi e provvedimenti urgenti, specifici dell'area alpina.
Tutte le possibilità energetiche che sono utili per l'area alpina devono essere sfruttate.
E' necessario promuovere l'impiego mirato delle diverse fonti energetiche e lo sfruttamento del potenziale di risparmio energetico.
Le riserve idriche dovrebbero essere sfruttate in modo regolato, in base ai bisogni effettivi e tenendo conto delle necessità ecologiche, naturali, paesaggistiche; inoltre dovrebbero essere sfruttate tutte le possibilità di trasmissione energetica senza compromettere eccessivamente il paesaggio.
9. Obiettivi e provvedimenti per i settori Politica sanitaria, sociale et
familiare In linea di principio, a causa dell'isolamento di certe valli o parti di esse e la separazione da frontiere di aree collegate dal punto di vista naturale, culturale, sociale ed economico nelle Alpi, le richieste per questo settore determinano gli obiettivi di seguito citati.
Per salvaguardare e promuovere condizioni di vita più omogenee, i servizi di base per la vita delle comunità devono essere ulteriormente sviluppati con una politica sociale e familiare armonizzata. L´interdipendenza fra gli interventi economici e sociali (ad es. part-time per donne e uomini) deve essere valutata sullo sfondo delle particolarità culturali nell´area alpina.
Anche nelle zone periferiche dovrebbe essere promossa l'istituzione delle cosiddette "comunità di assistenza sociale e sanitaria" per aree definite, nonché la creazione di gruppi di autoaiuto che si occupano di problemi sociali e di emarginazione. Per diminuire i fattori di rischio sanitari, ottimizzare la rete di assistenza, ambulatoriale e ospedaliera, e garantire interventi di assistenza rapidi e vicini, dovrebbero essere sviluppate strategie atte alla collaborazione transfrontaliera ed allo scambio delle esperienze.
In base alle specificità geografiche e demografiche nell'ARGE ALP dovrebbero essere elaborate linee-guida con standards per il settore sanitario economicamente e socialmente accettabili.
Progetti transfrontalieri dovrebbero essere sviluppati e realizzati in conformità con gli obiettivi dell'Ufficio Europeo di Consulenza per la Droga e la Tossicodipendenza a Lisbona per i settori comunicazione, informazione e iniziative comuni, con particolare riguardo ai problemi nell'ARGE ALP.
L'assistenza agli anziani dovrebbe essere ancorata a livello comunale e nelle piccole aree anche periferiche di modo che gli anziani possano restare il più lungo possibile nel proprio ambiente, vengano mobilitati servizi di assistenza e di cura individuali e create le strutture necessarie, quali case di riposo e di cura.
E' auspicabile un intensificato scambio di esperienze tra le autorità e le associazioni competenti sulla "responsabilità per gli anziani" e la "promozione della famiglia".
10. Obiettivi e provvedimenti per i settori Educazione et formazione
L'area alpina è caratterizzata da confini storici che definiscono aree linguistiche o Stati da cui sono nate strutture di educazione e formazione diverse. A questa varietà si accompagna l´esistenza di aree urbane densamente popolate con un´ampia offerta di formazione, da una parte, e valli scarsamente
popolate e periferiche dall´altra. Da ciò risultano particolari obiettivi e provvedimenti in base ai quali:
Anche nelle valli periferiche si devono fornire e conservare possibilità formative sufficienti. A tale scopo è eventualmente necessario combinare tale offerta con quella di strutture nei settori formazione continua, cultura, politica sociale, tempo libero e sport. Ciò assicura alla popolazione un minimo di locali, infrastrutture e docenti per le attività necessarie a una vita culturalmente e socialmente adeguata. Per raggiungere tale obiettivo, la cooperazione fra gli organismi competenti delle diverse strutture è spesso indispensabile;
Le strutture formative devono essere organizzate in modo da evitare che i bambini e gli adolescenti vengano obbligati troppo presto a frequentarle lontano dalle loro abitazioni. Per poter offrire o conservare scuole superiori anche nelle aree meno popolate, è opportuno impostare in modo flessibile l´organizzazione formativa;
Per conservare il retaggio del passato, si deve risvegliare, a tutti i livelli scolastici, l´interesse per i costumi e le tradizioni dell´ambiente di vita circostante e di quello delle vicine aree alpine.
Nelle scuole (anche nelle scuole superiori e nell´ambito della formazione degli adulti) si deve curare in particolare la lingua materna e la cultura locale;
Le informazioni, le problematiche e le tematiche dell´ARGE ALP devono essere inserite nelle lezioni di educazione civica e nei corsi di aggiornamento dei docenti, per alimentare il dibattito politico e gestire problematiche di attualità. Si deve inoltre promuovere la conoscenza di spazi culturali vicini e l´apprendimento di un´altra lingua parlata nell´ARGE ALP. A tale scopo vanno intensificate le iniziative di partenariato fra scuole e classi. E´ inoltre opportuno tener conto
dell´educazione ai mass media e sfruttare le possibilità offerte dalle telecomunicazioni; Sebbene debbano essere mantenute le strutture decentrate già esistenti, la cooperazione tra aree vicine deve essere intensificata per poter utilizzare in modo più economico insieme tali strutture.
11. Obiettivi e provvedimenti per il settore Scienza e ricerca scientifica
Analogamente ai settori educazione e istruzione, i confini di Stato hanno determinato lo sviluppo di strutture universitarie diverse. L´area alpina dispone di mezzi limitati per lo sviluppo della scienza e della ricerca; le singole aree dell´ARGE ALP sono comunque da sempre aperte verso i territori extralpini vicini, che in parte dispongono di centri universitari e di ricerca avanzati.
A seconda delle esigenze, si dovranno innanzitutto sviluppare scuole professionali superiori ad orientamento pratico, se possibile anche attraverso la cooperazione transfrontaliera. Di uguale importanza è il mantenimento dell´efficienza delle università e degli istituti magistrali e delle accademie di musica e di arti.
Per conservare e incrementare la loro efficienza resistendo alla concorrenza internazionale, gli istituti universitari dell´ARGE ALP dovranno rafforzare la loro cooperazione ed esaminare la possibilità di concedere borse di studio che favoriscano la mobilità degli studenti e dei docenti. Dovranno inoltre organizzare incontri scientifici comuni nelle materie di particolare interesse per l´area alpina (p.es. storia o archeologia, questioni ambientali, sociali, alimentari,
sportive ed energetiche).
Gli istituti scientifici devono sviluppare la loro cooperazione in tutta l´area alpina mediante partenariati in progetti di ricerca selezionati, volti in particolare alla realizzazione del Piano comune dell´ARGE ALP. Per completare il proprio potenziale devono inoltre collaborare nei settori specifici con le università delle regioni membre dell´ARGE ALP, ma anche al di fuori delle Alpi e in tutta Europa, nonché avvalersi delle reti e degli istituti di promozione dell´Unione Europea.
L´ARGE ALP sostiene il sistema di osservazione delle Alpi promosso dalla Conferenza delle Alpi dei Ministri per l´Ambiente, in quanto fornisce informazioni, dati ed indicatori di particolare interesse anche per le regioni dell´ ARGE ALP.
12. Obiettivi e provvedimenti per il settore Cultura
La cultura si presta particolarmente a favorire la comprensione reciproca di gruppi e individui e costituisce un fondamento importante per la formazione del senso di comunità che sta alla base dell'ARGE ALP dei cittadini. La varietà etnica e culturale dell'area alpina che permette lo sviluppo autonomo in piccole regioni e allo stesso tempo ne caratterizza l'identità rispetto alle aree extraalpine, richiede una serie di obiettivi e provvedimenti:
Occorre sviluppare forme di cooperazione che consentano il mantenimento delle culture e delle tradizioni locali nell´ambito del nuovo edificio Europa e di conservare la funzione-ponte propria dell´ARGE ALP. A tale scopo è necessaria la promozione transfrontaliera di attività culturali e manifestazoni artistiche comuni.
E´ necessario curare e sviluppare le piccole strutture culturali dell´area alpina e promuovere lo scambio transfrontaliero. Occore favorire lo scambio culturale al di là delle frontiere dell´ARGE ALP, in modo che l´area alpina venga considerata e presentata come parte integrante dell´area culturale europea.
Gli organismi comunali e locali situati al di fuori dei grossi centri urbani fanno spesso fatica a valorizzare il loro ricco patrimonio culturale. Di solito i mass media, che operano essenzialmente in modo globale, prestano loro poco attenzione. Per contrastare tale tendenza è necessaria la concentrazione e l´unione delle forze mediante la cooperazione e lo scambio di esperienze in tutti i settori culturali, nonché il rafforzamento dell´informazione transfrontaliera e alpina sulle attività culturali e le opportunità di collaborazione.
Per migliorare le condizioni di uno sviluppo ottimale del settore culturale, si deve promuovere la creazione di centri di incontro, locali destinati a manifestazioni, esposizioni e musei di storia locale o all´aperto anche nelle regioni più periferiche. Si devono inoltre incentivare gli incontri transfrontalieri fra artisti.
E´ necessario perseguire forme di cooperazione fra città e territori circostanti con il coinvolgimento delle vallate più periferiche, in modo che anche la popolazione delle regioni rurali e turistiche possa beneficiare delle opportunità culturali offerte solo a livello centrale. Ciò deve comprendere occasionalmente anche manifestazioni al di fuori dei centri. A tale scopo deve essere disponibile un minimo di infrastrutturazione.
Sia i giovani del luogo, sia i visitatori (turisti) devono conoscere meglio e scoprire il patrimonio della cultura popolare delle regioni alpine. In quest´ottica è opportuno promuovere anche le attività degli artisti dilettanti. Allo scopo di rafforzare l´autonomia regionale è necessario aumentare la forza dell´associazionismo contro l´"esodo culturale" dall´area alpina. Per ritrovare e mantenere l´identità locale è indispensabile curare attentamente il patrimonio
architettonico dei paesi e delle valli.
Per abbattere le barriere nell´area alpina è auspicabile migliorare e equiparare in tutti i settori culturali le normative in materia di diritti d´autore, fisco, previdenza sociale e dogane. Lo scambio temporaneo di beni culturali, ad esempio per esposizioni, deve essere incentivato mediante l´eliminazione di ostacoli legali.
13. Obiettivi e provvedimenti per lo Sport
Lo sport offre particolari possibilità d´incontro, soprattutto per i giovani. Nelle zone scarsamente popolate dell´area alpina, in cui le distanze sono più grandi, non è un compito facile garantire un´offerta sportiva sufficiente. Per questo Anche nelle aree periferiche è necessario mantenere e creare adeguate strutture sportive. A tale scopo è opportuno cercare di combinare tale offerta con altre strutture, soppratutto ecclesiastiche, sociali e scolastiche;
Particolare attenzione va data alla cura degli sport tradizionali dell´area alpina, all´offerta decentrata, all´adattamento delle strutture sportive anche alle esigenze dei portatori di handicap, nonché alla promozione di incontri e competizioni sportivi a livello giovanile.
Lo scambio di esperienze deve essere intensificato anche per quanto riguarda le organizzazioni e le scienze sportive.
14. Obiettivi e provvedimenti a favore dell’“ARGE ALP dei cittadini“
L'obiettivo dell'ARGE ALP dei cittadini può essere realizzato soltanto con l'assunzione di responsabilità comuni dell'intera area alpina. Tutti gli obiettivi del presente Piano Comune dovrebbero contribuirvi, come anche le occasioni di incontro e conoscenza reciproci nell'ambito di manifestazioni ed attività comuni. Sono in particolare le iniziative culturali e le manifestazioni promosse d'intesa dalle diverse regioni a favorire il sorgere di una responsabilità comune:
Pubbliche relazioni mirate e una maggiore presenza nei media dovrebbero contribuire ad ancorare maggiormente l'ARGE ALP nella mentalità dei suoi cittadini.
Il lavoro dell'ARGE ALP dovrebbe essere documentato e reso noto maggiormente.
I cittadini dovrebbero avere più possibilità di partecipazione attiva a progetti concreti.
Gli incontri bilaterali transfrontalieri di funzionari comunali dovrebbero contribuire alla comprensione reciproca.
Il coinvolgimento dei giovani nelle attività di ARGE ALP dovrebbe essere intensificato.
Possibilità esistono con l´elaborazione di obiettivi e inziative in materia di politica dei giovani nonché in prese di posizione riguardanti lo spazio vitale alpino attraverso periodiche Conferenze dei Giovani e con la creazione di un forum per la collaborazione tra le associazioni giovanili.
Campi per giovani e per famiglie dovrebbero promuovere la conoscenza reciproca, l'analisi comune di temi specifici dell'ARGE ALP ed approfondire le conoscenze e la responsabilità comune nei confronti dell'area alpina. Gli stessi obiettivi dovrebbero stare alla base di progetti di scambio tra i giovani delle varie regioni e tra gli esperti in materia di lavoro giovanile