Grande successo per la prima attività formativa del progetto PSR CereAlp
Con la partecipazione di oltre 400 persone provenienti da diversi settori ha avuto luogo lo scorso 27 novembre 2020 la prima attività formativa organizzata dal Polo di eccellenza UNIMONT all’interno del progetto PSR CereAlp, finanziato da Regione Lombardia, per aggiornare coloro che sono già attivi nel settore della produzione e valorizzazione delle piante officinali e dei cereali alpini e formare i giovani imprenditori che vorrebbero avvicinarsi per la prima volta a questo mondo.
Focus centrale del seminario il Testo Unico (D.Lgs n.75/2018) riguardante la coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali ed i relativi Decreti applicativi con cui si intende fornire un nuovo ordine al settore delle piante officinali al fine di adeguarsi alle mutate esigenze degli operatori e favorire lo sviluppo economico limitando così la contraddizione dell’Italia che, pur vantando la più antica storia e tradizione in termini di conoscenza ed utilizzo delle piante officinali, presenta la minor superficie agricola investita alla coltivazione di queste essenze (7.000 ettari).
Oltre alle officinali coltivate, la ricchezza e la varietà di specie officinali selvatiche, in relazione ai differenti climi e ambienti della nostra penisola, costituisce un patrimonio da difendere e ancora tutto da valorizzare. La raccolta di piante officinali e mangerecce spontanee è un’importante attività delle Alpi lombarde e delle montagne in generale, dove inoltre si trattava spesso di un’attività tipicamente femminile (le famose herbane). Per questo motivo il Testo Unico non si è concentrato esclusivamente sulla coltivazione delle piante officinali, ma sta curando anche la raccolta delle essenze spontanee.
La legge ed i relativi Decreti, ancora parzialmente in fase di aggiornamento, inquadrano la disciplina della raccolta prima di tutto nell’ottica della difesa della biodiversità, rimandando alle Regioni la regolamentazione specifica dell’attività di prelievo in relazione alle esigenze di conservazione delle specie locali. Inoltre, relativamente alla raccolta delle essenze spontanee, la legge introduce un ulteriore vantaggio per la valorizzazione delle risorse selvatiche: viene permesso infatti di equiparare le piante cresciute spontaneamente nelle aree naturali, nelle foreste e nelle aree agricole come ottenute secondo il metodo di produzione biologico. In particolare, questo è possibile nel momento in cui il l’area di crescita delle essenze selvatiche non ha subito trattamenti e se la raccolta non compromette l’habitat e la conservazione delle specie.
Al seguente link è possibile seguire gli aggiornamenti del progetto: https://www.unimontagna.it/progetti/buone-pratiche-per-la-coltivazione-e-la-trasformazione-di-cereali-alpini-e-piante-officinali-ceralp/