25.08.2021Salisburgo

Sulle tracce del lupo

Le perizie sul bestiame da reddito sbranato forniscono preziosi dati / Le prove del DNA spesso una corsa contro il tempo

(LK) Sono complessivamente sei quest‘anno gli attacchi del lupo nel Salisburghese confermati tramite l‘analisi del DNA, l’ultimo dei quali il 10 agosto a Lofer, per un totale di 78 pecore morte. La base di questa valutazione è costituita dalle perizie portate avanti in tutta la regione. Gundi Habenicht, perita della direzione veterinaria, è sul posto quando si tratta di reperire tracce e prove – una sorta di “CSI” per il lupo.

“Una precisa documentazione nei casi sospetti di attacco del lupo rappresenta la base per l‘attuazione del piano di gestione del lupo, per i risarcimenti degli agricoltori colpiti ma anche per il regolamento del settore di intervento relativo al lupo pubblicato la settimana scorsa. Si ottengono inoltre informazioni essenziali per quanto riguarda la diffusione di questo predatore nel Land Salisburgo”, ha sottolineato l’Assessore Josef Schwaiger.

La velocità conta

Quando il responsabile regionale per il lupo, Hubert Stock, viene a sapere da un agricoltore di un attacco, provvede a informare Gundi Habenicht, perita della direzione veterinaria e del dipartimento per la tutela della natura, che si reca il più velocemente possibile - anche il fine settimana - sul posto, per mettere in sicurezza eventuali impronte fresche e per ricevere le informazioni dagli interessati circa l’attacco.

Habenicht: “Corsa contro il tempo.”

La perita del dipartimento veterinario cerca di analizzare gli attacchi alle bestie da reddito il più velocemente possibile. “Soprattutto in estate i processi di decomposizione si innestano rapidamente, oppure le carogne diventano preda di altri animali come volpi, tassi, avvoltoi o vermi. Con ogni ora che passa, diventa sempre più difficile scoprire quale animale ha causato l‘attacco”, afferma la Habenicht. Ma non sempre occorre essere velocemente sul posto. Se l‘unica cosa rimasta sono ossa, è impossibile scoprire che cosa abbia ucciso un animale. Anche le condizioni meteo o la difficoltà di accesso di una zona spesso non permettono una tempestiva valutazione del caso.

Informazioni preziose sul lupo

L‘analisi dell‘attacco ha benefici plurimi. Innanzitutto, è la prova che un lupo ha ucciso delle bestie da reddito, il che rappresenta la base per il risarcimento degli agricoltori colpiti e per altre possibili misure regolate dal piano di gestione regionale del lupo. “Poi si ottengono importanti dati. Quanti danni possa fare un lupo, in quale periodo di tempo uccide quante pecore, quante di queste bestie vengono mangiate e quanto tempo rimane in una area. In questo modo possiamo anche stimare il numero di lupi nel Land Salisburgo e risalire alle zone dalle quali provengono”, conclude Gundi Habenicht e aggiunge: “I lupi che hanno causato gli ultimi attacchi secondo le analisi del DNA provengono nella maggior parte dall’Italia, dove i branchi sono aumentati e gli esemplari che emigrano arrivano spesso prima nel Land Tirolo o nel Land Salisburgo”.

L‘analisi del luogo rivela molti dettagli

La valutazione dell‘attacco rappresenta un’analisi dettagliata del “luogo del delitto”. “Non corriamo direttamente sul posto dove è avvenuto l‘attacco, bensì cerchiamo di capire la situazione nell‘area, cercando di non cancellare tracce e di ricostruire come si è avvicinato il predatore. Poi analizziamo la carogna dell‘animale morto, dall‘esterno verso l‘interno, cercando segni di morsi e analizzando l’intero animale in modo sistematico. Un indizio che fa risalire al lupo è per esempio il morso alla gola, con cui il lupo punta direttamente alla zona del collo. Una parte fondamentale del nostro lavoro è anche il contatto con i diretti interessati, che conoscono il luogo, conoscono la zona e forniscono preziose informazioni di prima mano”, spiega Gundi Habenicht.

Con la genetica si risale alla provenienza

Quando un attacco è avvenuto da poco, è possibile prelevare dal pelo dell’animale colpito dei campioni di saliva per un’analisi genetica. Se c’è sufficiente materiale disponibile per i campioni l‘analisi genetica, condotta presso l‘Università di veterinaria di Vienna e che può durare diverse settimane, fornisce informazioni sul tipo di animale, il sesso e la provenienza, e persino il codice individuale. “Il laboratorio è in contatto continuo con gli enti di ricerca europei, così i nostri dati forniscono un prezioso contributo per il rilevamento della situazione complessiva in Europa”, commenta l’Assessore Josef Schwaiger.

Documentazione precisa come base decisionale

Il monitoraggio e la valutazione degli attacchi su animali da reddito sono un processo oneroso ma necessario, come sottolinea Schwaiger: “Oltre agli attacchi, analizziamo anche tutti gli altri elementi, come avvistamenti, incontri, foto e orme. La documentazione e l’analisi precise di ogni singolo indizio agevola i processi decisionali, non soltanto per chiarire il singolo caso, bensì anche in una prospettiva di lungo termine per riconoscere tempestivamente situazioni pericolose”, afferma l’assessore, aggiungendo: “Ne va dei nostri alpeggiatori, del nostro paesaggio antropizzato e quindi dell’aspetto della nostra terra. E questo vale tutti i nostri sforzi.”

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