Un incontro tra i tecnici forestali delle regioni che fanno parte della Comunità di lavoro
Nel contesto del progetto "Specie arboree clima-intelligenti per i boschi sul territorio Arge Alp", si è svolto recentemente in Trentino un incontro tra i referenti tecnici forestali delle diverse regioni, con una visita ad un vivaio forestale e un'escursione in quota. La zona interessata dall'escursione, tra Ceramonte e Bedolpian, nel Pinetano, si può considerare un caso di scuola: in pochi chilometri è possibile visitare tutta la successione dei boschi da quelli alpini fino ai montani e collinari e permette di vedere come le formazioni forestali stanno reagendo in modo molto vigoroso alla devastazione avvenuta con Vaia e col bostrico.
Durante la giornata i colleghi delle regioni alpine settentrionali hanno potuto sperimentare e valutare assieme ai tecnici trentini le dinamiche che anche i loro boschi dovranno affrontare nei prossimi decenni. All'incontro era presente il dirigente del Servizio Foreste Giovanni Giovannini con i tecnici dello stesso Servizio e dell'Agenzia provinciale delle foreste demaniali, oltre a rappresentanti praticamente da tutti i territori dell'Arge Alp.
I dati misurati in Trentino mostrano - al pari di quanto accade su tutte le Alpi - un significativo riscaldamento dell’aria negli ultimi decenni, con conseguente riduzione delle nevicate a quote medio-basse. Oltre a questo, la tempesta Vaia ha causato danni su circa 20.000 ettari di foreste in Trentino, per oltre 4 milioni di metri cubi di legname interessato dagli schianti, tra abete rosso, larice e pino silvestre. Allo stato attuale parte dell'area visitata dagli esperti dell'Arge Alp si presenta come priva di copertura forestale, ma ad una attenta analisi si nota una promettente rinnovazione naturale: è una preziosa eredità dalla gestione passata del popolamento boschivo, da cui cominciare a costruire il bosco futuro.
Il gruppo si è quindi interrogato sull'opportunità di aumentare la diversità delle specie arboree in modo guidato e sull'adeguatezza delle specie al cambiamento climatico.
Un altro aspetto sul quale si sono confrontati gli esperti riguarda il ruolo della fauna sull'evoluzione naturale del bosco e sulla sua gestione, considerando l’eccessiva presenza degli ungulati come cervi e caprioli.
Infine sono state poste le basi per lo sviluppo del progetto, con l’integrazione delle nuove tecnologie e l’applicazione dell’intelligenza artificiale, già adottata in campo agricolo, nella gestione vivaistica e forestale a supporto della gestione dei boschi.