23.09.2024Trentino

Trentodoc Festival, la kermesse dedicata alle bollicine di montagna

La resistenza della vite e nuove risposte al riscaldamento globale in apertura della terza edizione del Festival che ha visto 11mila presenze

Tre giorni di festa per degustare, scoprire e condividere le bollicine di montagna, approfondendone le caratteristiche che le rendono uniche: dal 20 al 22 settembre Trentodoc Festival ha abbracciato l’intero territorio e si è proposto come importante momento di riflessione e di crescita per il settore vitivinicolo trentino.

Al centro di uno degli intertessanti “wine talk”, la resistenza della vite e nuove risposte al riscaldamento globale. Il dialogo pubblico ha visto la partecipazione attenta di produttori, appassionati ed esperti. “Il nostro compito è quello di consentire alle aziende di affrontare le sfide legate al clima. Per questo continuiamo ad investire in innovazione e ricerca, oltre che in formazione” sono state le parole dell’assessore provinciale all’agricoltura e promozione dei prodotti trentini, Giulia Zanotelli, che ha evidenziato come il 68% dei vigneti si trovi sopra i 200 metri e il 14% sopra i 500 metri. Al fianco delle aziende si pongono gli istituti di ricerca - Fondazione Mach, Fondazione Kessler e Università di Trento. “Ci stiamo occupando di varietà resistenti, contrasto delle fitopatie e risparmio delle risorse idriche: il Piano irriguo prevederà progettualità di valle per ottimizzare l’uso dell’acqua”, ha aggiunto Zanotelli. Grande attenzione va peraltro posta alla difesa idrogeologica, senza rinunciare al recupero di nuovi terreni.

Partendo dai dati, Stefano Camerini - ingegnere ambientale e docente di mitigazione climatica al Politecnico di Milano - ha messo in luce come il riscaldamento del pianeta sia inequivocabile: “L’aumento delle temperature dell’ultimo secolo non ha precedenti negli ultimi 2.000 anni e più” ha detto.

“In un territorio prevalentemente montuoso, con un’estensione dei vigneti dalle colline fino a 800 metri di altitudine, i cambiamenti climatici hanno un impatto meno significativo rispetto ad altri territori, ma è comunque necessaria grande attenzione ai fenomeni estremi, come quelli che hanno colpito l'Emilia-Romagna”, ha spiegato il presidente dell’Istituto Trento Doc, Stefano Fambri.

Oltre undicimila persone hanno partecipato ai 140 eventi del Trentodoc Festival, che si sono svolti nelle case spumantistiche del Trentino e in vari luoghi in città, con un ricco programma di incontri.

La kermesse, giunta alla terza edizione, è promossa dalla Provincia autonoma di Trento e organizzata da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera.

Per ulteriori informazioni: https://www.trentodocfestival.it/

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